Non tutti i traduttori sono consapevoli della responsabilità civile che la loro attivita’ comporta se non quando è troppo tardi, ossia quando, in seguito ad un errore di traduzione piu’ o meno grave, si trovano di fronte a una richiesta di risarcimento per un danno causato da un errore di traduzione I traduttori, sono, pertanto , tenuti a risarcire il danno causato durante l'esercizio della loro professione nei confronti del committente anche qualora il committente fosse un’agenzia di traduzioni. In questo caso sara’ tenuto a , risponderà del suo errore verso l'agenzia e non verso il cliente finali. La pr senza dell'agenzia può cambiare qualcosa solo se il traduttore riesce a dimostrare che l'errore all'origine del danno si è prodotto, ad esempio, durante le fasi di revisione o di 'elaborazione del testo, riconducendo l’errore all'attività di terze persone. Altra possibilità è che il traduttore riesca a sostenere che l'agenzia avrebbe dovuto individuare l'errore prima di consegnare il lavoro al cliente finale, ma in questo caso le variabili sono troppe e andrebbero valutate caso per caso, considerando gli accordi scritti o verbali intercorsi tra agenzia e traduttore. Eccovi Un esempio. Un'azienda italiana deve diffondere in Francia 20 000 magliette che riportano un breve slogan pubblicitario in lingua francese. L'azienda affida la traduzione dello slogan a un traduttore che sbaglia a mettere un accento su una parola molto comune. Con un errore ortografico così evidente le magliette non possono essere distribuite e devono essere ristampate. Il traduttore viene condannato a risarcire i maggiori costi subiti dall'azienda italiana per la ristampa, pari ad alcune decine di migliaia di euro. All'origine di questo danno, dall'ammontare non indifferente per il bilancio di un traduttrer ha concorso una causa banalissima: un errore di battitura (nella fretta capita anche ai miglior. Cio’ ha comportato che un danno di decine di migliaia di euro è nato da una traduzione di poche righe, magari svolta distrattamente senza darle eccessiva importanza. Il caso descritto e’ molto semplice ma piu’ frequentemente le cause di responsabilità civile professionale coinvolgono molti convenuti, ciascuno dei quali tende a scaricare la propria responsabilità su qualcun altro o a ridimensionare il proprio ruolo nell'evento, che non sempre è ben definito, così come è spesso controversa la quantificazione del danno. L'errore di traduzione stesso e il suo nesso causale con il danno, in una materia soggetta a interpretazioni come quella linguistica, possono essere contestati in mille modi, scatenando fu rissosi dibattiti tra i periti di parte. Oltre che in una perdita economica e d'immagine, per un traduttore una causa di responsabilità civile professionale si trasforma facilmente in un rompicapo di fronte al quale chi non ha un po' di dimestichezza con avvocati e i tribunali rischia facilmente la crisi di nervi. Il modo migliore per difendersi almeno in parte da questa eventualità è stipulare un'assicurazione di responsabilità civile per traduttori, che coprirà buona parte dei rischi, ma certamente non tutti.Un'altra possibilità, più complessa però, è esercitare la professione sotto forma di società a responsabilità limitata. In ogni caso, non va mai dimenticato di conservare sempre per almeno cinque anni o più una copia di tutti i propri lavori, in particolare:
A differenza dei lavoratori dipendenti, i liberi professionisti possono essere chiamati dai loro clienti (in questo caso, appunto, le agenzie) a risarcire il danno in quanto soggetti di diritto completamente indipendenti, legati all'agenzia da un contratto d'opera, ( art. 2222 e seguenti del Codice civile). Se un operaio resta gravemente ferito a causa dell'errata tradu zione di un'istruzione all'interno di un manuale tecnico, anche a distanza di tempo dalla consegna del lavoro, non si può sapere con quali argomenti il danneggiato agirà in giudizio, ma si può stare pressoché certi che agirà, o almeno proverà a farlo. Peggio, contro il traduttore potrebbero mobilitarsi le assicurazioni antinfortunistiche, obbligate per legge a risarcire l'operatore infortunato. Forse, l'errore nell'istruzione non è da addebitare al traduttore ma a chi ha impaginato il manuale. Per il traduttore diventera’ essenziale avere tutti i mezzi di prova (cioè, una copia del lavoro fatto, la corrispondenza con l'agenzia e così via) per pro vare in giudizio d'aver consegnato un manuale senza errori ed essere perciò riconosciuto estraneo all'evento. Se non si ha cura del proprio archivio, il rischio di non avere colpe ma non poter validamente provarlo, finendo così condannati a pagare un risarcimento non dovuto, purtroppo esiste. Altri casi nei quali i traduttori possono essere chiamati a risarcire un danno o a pagare delle penali sono dovuti alla diffusione, anche involontaria, d'informazioni riservate del cliente. E' raccomandabile e obbligatorio per legge utilizzare sistemi antivirus riconosciuti e tenerli sempre aggiornati, per prevenire intrusioni e furti di dati sul proprio PC. Se per una traduzione è necessario farsi aiutare da un altro traduttore oppure coinvolgere un consulente tecnico, si invieranno loro copie parziali e rese anonime dei testi, o si impegneranno queste persone per iscritto a rispettare le stesse norme di protezione dei dati concordate con il cliente finale oppure, in mancanza, le norme oggettive vigenti in materia nel rispettivo Paese.
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I traduttori possono assumere ruoli presso i Tribunali e (in Italia) le Camere di commercio nei casi in cui queste istituzioni devono celebrare giudizi o dirimere controversie tecniche richiedenti l'intervento di una persona con adeguate conoscenze linguistiche.
Le Camere di commercio italiane gestiscono un albo di traduttori «periti esperti». Una commissione verifica titoli ed esperienza dei candidati e, in presenza di requisiti sufficienti, ne iscrive il nomi nativo all'albo. La Camera di commercio mette poi i nomi dei traduttori iscritti a disposizione dei vari enti che li richiedono. Non molto diverso è il ruolo dei traduttori consulenti tecnici dei Tribunali, che vengono chiamati a operare in processi, interroga tori e altri atti che coinvolgo. In Italia, per iscriversi agli elenchi dei consulenti tecnici di Tribunali e Camere di commercio vi sono procedure e presupposti differenti da luogo a luogo: la soluzione più sicura è informarsi direttamente sul posto. In molti casi, autorità e notai ricevono le traduzioni solo se il traduttore presta un giuramento con il quale si dichiara consapevole che la sua traduzione assume funzione di atto ufficiale. In Italia questo giuramento prende il nome di asseverazione. In teoria chiunque può prestare un giuramento dinanzi a un pubblico ufficiale: in molti Tribunali italiani perciò è sufficiente rivolgersi alla Cancelleria con la traduzione, l'originale e il verbale di asseverazione rilegati in un unico fascicolo (che dopo l'asseverazione diventerà inscindibile), presentare un documento d'identità ed eseguire l'asseverazione. Altri Tribunali richiedono invece l'iscrizione alla lista dei consulenti tecnici d'ufficio. L'asseverazione è possibile anche dinanzi ai notai e, teoricamente, alle cancellerie di Procure e altri organi dello Stato (raramente disponibili, però). Non hanno nulla a che vedere con il traduttore invece la procedura di legalizzazione e l'apposizione della Apostilla dell'Aja. Si tratta di pratiche aventi lo scopo di attestare non la veridicità della traduzione ma la qualifica del pubblico ufficiale che firma un certo atto. Un esempio: affinchè un notaio svizzero possa ricevere un documento di un ente pubblico italiano, il documento deve recare l'Apostilla dell'Aja, che attesta la qualificazione di chi lo ha firmato. Queste pratiche sono svolte non dai traduttori ma dalle Procure della Repubblica (in Italia) o dalle ambasciate. Molti traduttori aspirano a iscriversi agli albi di Tribunali e Camere di commercio (che non sono albi professionali!) per ricevere lavoro ma anche per arricchire la propria immagine. Le ricadute positive possono esserci, ma non bisogna sottovalutare che agire come traduttori o interpreti in ambiti processuali comporta tutte le responsabilità connesse all'accertamento di una verità in un contesto giudiziario. Un errore in una traduzione asseverata o una perizia incauta possono perciò scatenare tutte le conseguenze previste nei casi di falsità ideologica. IL CODICE DEONTOLOGICO DEL TRADUTTORE
Il presente codice puo’ essere considerato come regolamentazione di riferimento nello svolgimento della professione di traduttore e puo’ costituire base normativa di riferimento tra traduttore e committente, a patto che esso, specificatamente, diventi parte integrante dell’accordo scritto tra le parti. Condizioni generali per servizi di traduzione 1. Campo d’applicazione Le presenti Condizioni generali (CG) regolamentano le modalità contrattuali dei servizi di traduzione e delle prestazioni affini tra i membri dell'Associazione di Traduttori e Interpreti (di seguito «ATI») o tra le persone giuridiche controllate dai membri dell’ATI e dai loro committenti, purché nel quadro della stipulazione contrattuale si rimandi alle presenti CG, fatti salvi eventuali accordi particolari esistenti tra le parti. 2. Servizi Il traduttore s’impegna a tradurre il testo di partenza nella sua integrità e con la dovuta cura e accuratezza, senza accorciarlo o ampliarlo, e a consegnarlo entro la scadenza fissata. Se il committente non assegna alcuna particolare direttiva per quanto concerne il formato della traduzione (elettronico, cartaceo, impaginazione o carattere), il traduttore prende come riferimento il testo di partenza. Il traduttore può avvalersi del supporto di terzi nell’adempimento contrattuale oppure assegnare integralmente a terze persone il compito di adempiere al contratto, purché si attengano alle disposizioni sulla confidenzialità di cui alla cifra 8. 3. Cooperazione del committente Il committente s’impegna a fornire al traduttore tutte le informazioni disponibili, utili o necessarie ad effettuare il lavoro di traduzione (p. es. glossari aziendali interni, testi paralleli, illustrazioni, tabelle ecc.). 4. Onorario Fa testo l’onorario pattuito o la base di calcolo fissata per il pagamento (tariffa a riga, parola, battuta, oppure fatturazione oraria o forfetaria). Se del caso, l’imposta sul valore aggiunto (IVA) è fatturata sulla nota d’onorario. Se non si pattuisce a priori un onorario o una base di calcolo, vale la tariffa solitamente applicata in base al grado di difficoltà della traduzione, calcolata su una riga di 55-60 battute, spazi inclusi. Il committente può decidere di risolvere il contratto prima della consegna della traduzione, in tal caso è tuttavia tenuto a versare l’intero onorario. Se è stata concordata una tariffa a riga, parola o battuta, per la parte non tradotta l’onorario è calcolato in base al testo originale e non di arrivo. Se era stata concordata una tariffa oraria, il traduttore deve stimare in modo ragionevole il tempo che avrebbe impiegato per tradurre la parte restante. Egli è tenuto a dedurre dalla nota d’onorario soltanto le spese che non ha dovuto affrontare, in seguito allo scioglimento anticipato del contratto, tenendo conto di quanto ha potuto guadagnare con altre traduzioni effettuate nel tempo recuperato con l'annullamento dell'ordine; oppure deve considerare l’importo al quale ha intenzionalmente rinunciato. Se non è pattuito alcun pagamento anticipato o fissata altra scadenza per il versamento dell’onorario, l'importo fatturato va versato entro il termine (di min. 10 giorni) indicato sulla fattura. Scaduto il termine, il committente incorre in un ritardo nel pagamento e il traduttore ha la facoltà di richiedere un interesse di mora del 5% e di fatturare per ogni sollecito una spesa di 20 euro. 5. Modificazioni successive e lavoro supplementare. Se, dopo aver consegnato il testo al traduttore, il committente decide di apportare modifiche non considerabili minime e irrilevanti, il traduttore ha la facoltà di posticipare il termine di consegna. Il traduttore è inoltre autorizzato a fatturare, oltre all’onorario pattuito, un onorario extra, calcolato su base oraria per il lavoro supplementare fornito. Anche il lavoro supplementare che va oltre la mera attività di traduzione, vale a dire mansioni come il controllo delle bozze di stampa, va altresì conteggiato con una tariffa oraria appropriata. 6. Diritti del committente legati alla garanzia per i difetti Il committente ha la facoltà di pretendere gratuitamente dal traduttore l’eliminazione dei difetti riscontrati nella traduzione. Per difetti si intendono i gravi errori di contenuto. Il committente deve avanzare la pretesa di eliminazione dei difetti entro un termine di 30 giorni dalla consegna della traduzione, specificando i difetti in questione e accordando al traduttore un termine appropriato entro cui apportare i miglioramenti necessari. Se, anche dopo la rielaborazione, il testo dovesse presentare ancora dei difetti, il committente ha la facoltà di richiedere, entro un termine di 30 giorni dall'avvenuta consegna della nuova versione, una successiva rielaborazione o una riduzione appropriata dell'onorario fissato. Non sussistono altri diritti in caso di difetti. I diritti summenzionati decadono se i difetti non sono notificati entro 30 giorni dalla consegna della traduzione. Se la notifica di eventuali difetti avviene entro i termini fissati, i diritti legati alla garanzia per i difetti si prescrivono un anno dopo l'originaria consegna della traduzione. 7. Limitazione della responsabilità La responsabilità per il risarcimento dei danni conseguenti a una violazione contrattuale da parte del traduttore si limita ai casi di violazione intenzionale o riconducibile a una colpa grave. In caso di difetti di traduzione, l’esercizio del diritto deve avvenire entro i termini pattuiti. 8. Confidenzialità / protezione dei dati Il traduttore s’impegna a trattare con confidenzialità i documenti del committente, e in particolare il documento da tradurre. Se non riceve esplicitamente istruzioni diverse, il traduttore parte dal presupposto che il committente sia d'accordo di ricevere la traduzione in formato elettronico e che il documento sia trasmesso senza codificazione tramite Internet. Il committente accetta i rischi che potrebbero conseguirne per quanto concerne la protezione, la modifica o la perdita dei dati. 9. Diritti d’autore Il committente cede al traduttore i diritti necessari alla traduzione del testo di partenza. Egli garantisce di disporre dei diritti suddetti e s’impegna a tenere manlevato e indenne il traduttore, nel caso in cui terzi dovessero citarlo in causa al riguardo. Dei nuovi diritti d'autore sorti con la traduzione, il traduttore cede al committente il diritto di utilizzare il testo d’arrivo per lo scopo definito al momento della stipulazione del contratto. Qualsiasi altro impiego necessita l’autorizzazione del traduttore. Tale autorizzazione è accordata solo se l’ulteriore impiego della traduzione rispetta il diritto morale dell’autore ed è retribuito in modo appropriato. In caso di pubblicazione, il committente è tenuto a menzionare in forma appropriata il nome del traduttore, se ciò rientra nella prassi prevista per un determinato tipo di testi. Il committente ha la facoltà di elaborare la traduzione. In caso di sostanziali modifiche, il committente deve tuttavia informare il traduttore, il quale può decidere che il suo nome non venga menzionato. Il traduttore ha il diritto di utilizzare il testo di partenza e di arrivo, nonché i documenti forniti dal committente come strumenti di lavoro, di estrapolare da essi glossari, liste terminologiche o segmenti testuali in forma anonima e di memorizzarli in banche dati e/o trasmetterli a terzi. 10. Diritto applicabile e foro Il committente e il traduttore sono esortati a risolvere di comune accordo possibili controversie scaturite dal contratto. L’unico foro giudiziario competente è quello del domicilio, della sede o della stabile organizzazione del traduttore. Pescara, settembre 2011 LE MIGLIORI 20 AGENZIE DI TRADUZIONE
Le agenzie sono state selezionate in base all'esperienza diretta dei traduttori tramite il portale www.translatorscafe.com/ Top 20 Translation Agencies as Rated by TC Users Lingo24 Ltd http://www.lingo24.com/ rated by 265 user(s) Verbatim Solutions http://www.verbatimsolutions.com/ rated by 234 user(s) Troikaa Translation Services(www.troikaa.co.in) http://www.troikaa.co.in/ rated by 70 user(s) Allingus Translation Services® http://www.allingus.com/ rated by 68 user(s) TranSolution http://www.tran-solution.net/ rated by 66 user(s) Translated http://www.translated.net/ rated by 55 user(s) Pronto E-Services http://www.prontoeservices.com/ rated by 49 user(s) ALS http://www.appliedlanguage.com/ rated by 47 user(s) Andovar Pte Ltd. http://www.andovar.com/ rated by 37 user(s) FCI CORPORATION http://WWW.academyoftranslation.com/ rated by 37 user(s) Somya Translators http://www.somyatrans.com/ rated by 35 user(s) Green Translations http://www.green-translations.com/ rated by 32 user(s) SPL Translation http://www.spltranslation.com/ rated by 30 user(s) TranslationsInLondon http://www.translationsinlondon.com/ rated by 27 user(s) Vie Support Language Services Private Limited http://www.viesupport.com/ rated by 26 user(s) Hylingo Translations http://www.hylingo.com/ rated by 25 user(s) E Facilities Management and Solutions http://www.efmands.com/ rated by 25 user(s) Northern Universal Languages http://www.n-u-l.co.uk/ rated by 25 user(s) Abacus Translators http://www.abacustranslators.com/ rated by 24 user(s) Acute Translations OÜ http://www.acutetranslations.com/ rated by 24 user(s) Portali per traduttori: come evitare brutte sorprese.
Internet si popola sempre più densamente di siti destinati a favorire il contatto dei traduttori con i loro potenziali clienti: oltre agli indirizzi più noti (www.proz.com, www.translatorscafe.com e analoghi) ne sono sorti altri (un esempio, nell’area di lingua tedesca: www.galiott.com) che si rivolgono sia in modo specifico ai traduttori, sia più generalmente a chi opera come libero professionista nel mondo della scrittura, del lettorato o della consulenza aziendale. Non ci si riferisce qui a reti sociali professionali più consolidate, come Xing o LinkedIn, ma a portali specifici per il settore linguistico e consulenziale. I portali per traduttori si suddividono in tre grandi categorie: Completamente gratuiti: il traduttore si iscrive senza versare alcun contributo. Il sito si sostiene generalmente tramite la pubblicità che compare sulle sue pagine. A provvigione: il sito preleva una provvigione per ciascun lavoro che il traduttore acquisisce con la sua intermediazione, tramite un apposito modulo di contatto. Ad abbonamento: il nominativo del traduttore viene pubblicato contro il pagamento di un prezzo d’abbonamento che può variare solitamente secondo due o tre livelli di visibilità. Il versamento della quota può avvenire mensilmente o annualmente. Un’altra grande distinzione esiste fra portali che si limitano a pubblicare nominativi e qualificazioni dei traduttori iscritti, da una parte, e, dall’altra, quei siti che comprendono una sorta di «borsa lavori» (funzionante in genere sul principio dell’asta al ribasso). Queste iniziative aprono tre tipi di questioni: l’aspetto commerciale, la protezione dei dati (o privacy) e il risvolto contrattuale. Sotto il profilo commerciale, l’esperienza ha dimostrato che i portali di questo genere funzionano solo se alle loro spalle vi sono persone che li promuovono attivamente. Oggi un sito Internet non può limitarsi a raccogliere e pubblicare nominativi di traduttori: deve anche e soprattutto operare per essere riconosciuto e utilizzato dai potenziali clienti (aziende, agenzie, enti pubblici, studi professionali). Un criterio da considerare prima di aderire a un portale, pertanto, è accertarsi che sia amministrato da persone che conoscono il lavoro di traduzione, identificabili con nome e cognome, meglio se reperibili personalmente in Facebook, Xing, LinkedIn o luoghi analoghi che permettano di valutare la loro qualificazione. Gli amministratori dei siti devono provare di svolgere concrete e regolari attività per promuovere e sviluppare la loro iniziativa presso gli utenti (pubblicità in rete, incontri nelle aziende e ogni altra forma di marketing adeguata a portare utenti sul sito, perciò potenziali clienti per i traduttori iscritti). Sempre sotto l’aspetto commerciale, va osservato che queste iniziative offrono più facilmente opportunità a traduttori che operano nella fascia di prezzo più bassa. Il sistema di aste al ribasso, praticato da alcuni portali, aggrava questo effetto. I clienti che richiedono traduttori qualificati nella fascia di prezzo più alta difficilmente li ricercano su siti di questo genere. Nel pubblicare le proprie informazioni personali e professionali sui portali è necessario prestare attenzione agli aspetti di protezione dei dati. Bisogna sottolineare che, ai fini della privacy, a valere non sono le norme del Paese dove risiede il traduttore, ma quelle del luogo dove il sito Internet ha la propria sede legale. I dati, fisicamente, potrebbero addirittura essere gestiti su server installati in un Paese terzo. Le reti sociali di maggiore diffusione (come Facebook o YouTube), che utilizzano anche server installati in Europa, stanno subendo crescenti pressioni da parte dei Paesi europei per adeguarsi al rispetto delle norme continentali. Questi sforzi non riguardano i portali per traduttori. Se all’interno dell’Unione Europea e della Svizzera si può contare su standard di protezione abbastanza elevati e ormai uniformi, per i portali che hanno sede negli Stati Uniti o in altre giurisdizioni è necessario leggere con attenzione e conservare la politica di protezione dei dati attuata da ogni singolo operatore. Il rischio più comune è che i propri dati vengano ceduti a società pubblicitarie interessate ad acquisire i profili dei traduttori iscritti. Fra gli aspetti più pericolosi, nel rapporto con queste entità, vi è però che in caso di gravi violazioni della privacy o di pubblicazione di contenuti sgraditi (ad esempio, commenti o giudizi negativi immotivati, oppure l’uso molesto di numeri di telefono o indirizzi di posta elettronica) potrebbe rendersi necessario intentare cause all’estero. L’Unione Europea costituisce ormai uno spazio giuridico largamente unificato, all’interno del quale è relativamente facile difendersi, anche se in alcuni Paesi i costi di assistenza legale possono diventare molto pesanti, per l’economia di un traduttore. Le cose si complicano però se il sito interessato ha sede in un Paese extraeuropeo. In particolare, il sito deve garantire la rimozione di tutti i dati del traduttore su semplice richiesta. Il traduttore dev’essere libero di cambiare il proprio profilo, il proprio indirizzo, le proprie specializzazioni o cancellarsi del tutto dal sito (ad esempio perché cambia lavoro) immediatamente, senza formalità complesse e senza costi aggiuntivi. Fra i siti sperimentati, purtroppo in un caso non è stato possibile ottenere la cancellazione dei dati nei termini di legge. E’ bene verificare prima che il portale preveda l’opzione «cancella profilo», in modo da poter provvedere personalmente a cancellarsi, qualora lo si desideri. Può essere consigliabile evitare di iscriversi a portali che, per rimuovere il profilo, richiedono una presa di contatto con gli amministratori. |
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Giugno 2019
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